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La SEO è morta nel 2025? No, si è solo “Evoluta”

Ogni tot anni qualcuno grida: “La SEO è morta!”
È un ritornello che sentiamo dal 2004, puntuale come le tasse.
Eppure, i siti web continuano a nascere, i contenuti si continuano a scrivere e Google… continua a esistere.

Quindi no, la SEO non è morta — ma è profondamente cambiata.
Anzi, è più viva che mai. Solo che oggi dovremmo chiamarla Search Everywhere Optimization. Perché non si tratta più solo di posizionarsi bene su Google: si tratta di essere trovati ovunque — anche dai chatbot e dagli assistenti virtuali con intelligenza artificiale.

📉 Un calo inesorabile: il traffico organico come lo conoscevamo sta scomparendo

Se gestisci un sito web, un e-commerce o un blog, preparati a questo:
nel giro di 12-24 mesi potresti perdere dal 50% al 95% del traffico organico che oggi ti arriva da Google.

No, non è un’esagerazione. È una proiezione realistica basata su come l’intelligenza artificiale sta trasformando la ricerca. Le AI come ChatGPT, Gemini e i sistemi integrati in Google Search stanno iniziando a intercettare, sintetizzare e restituire risposte direttamente nella SERP, senza far cliccare l’utente sui link blu.

Se già hai notato un calo, non è colpa tua. Sta succedendo a tutti.

🧮 Serve più budget per ottenere meno traffico: una nuova normalità

Ecco il paradosso: per ottenere meno traffico rispetto a 10 anni fa, dovrai spendere di più.
Chi lavora nella SEO oggi investe tanto (in contenuti, in strumenti, in ottimizzazione), e ottiene risultati meno prevedibili. I bei tempi in cui bastava trovare la keyword giusta e “riempirci” un articolo sono finiti.

Ma non è tutto nero: la differenza la fa come usi l’IA a tuo favore.
Perché se da un lato l’intelligenza artificiale ti porta via traffico, dall’altro lato ti dà strumenti potentissimi per:

  • Creare contenuti migliori e più rapidamente.
  • Fare audit SEO automatici e completi.
  • Identificare nuove opportunità prima della concorrenza.

In pratica, l’IA può farti recuperare quello che hai perso — se sai come usarla.

🔍 Cosa serve oggi per continuare a “farsi trovare”

Vediamo i 4 pilastri fondamentali della nuova SEO, versione 2025 (o meglio: della Search Everywhere Optimization).

1️⃣ Qualità del sito: la base è (ancora) un sito affidabile

Google, nel 2025, è sempre più severo.
Se il tuo sito:

  • ha problemi tecnici,
  • è lento,
  • non è mobile friendly,
  • è pieno di contenuti superficiali o duplicati…

…non solo non ti posiziona bene, ma rischia di deindicizzarti completamente.

Per questo nel mio check-up gratuito inserisco sempre un’analisi tecnica approfondita. È inutile parlare di contenuti o AI se prima non hai un sito solido come base operativa.

2️⃣ Report e analisi SEO: i dati sono più importanti dei ranking

Un tempo ci si accontentava di dire: “Sono in prima pagina su Google”.
Oggi questo non basta più. Serve sapere:

  • Quali pagine ricevono traffico.
  • Per quali keyword compaiono.
  • Qual è il CTR, la frequenza di rimbalzo, il tempo di permanenza.

Google è diventato molto selettivo: pagine di bassa qualità vengono ignorate, deindicizzate o penalizzate. E spesso non te ne accorgi finché non guardi i numeri.

Serve un’analisi costante, e possibilmente supportata da strumenti automatizzati, anche per piccoli business.

3️⃣ Ottimizzazione per l’IA: non solo Google, ma tutto l’ecosistema

Vuoi che ChatGPT o Gemini citino il tuo sito nelle risposte generate?
Allora devi:

  • apparire nei primi 10 risultati di Google o Bing (sì, ancora!),
  • essere menzionato su altri siti, anche senza backlink diretto,
  • essere presente in contenuti strutturati, come liste, guide, articoli comparativi.

Insomma, serve ancora la “vecchia” SEO — quella fatta bene. Solo che oggi non è il link il segnale più forte, ma la citazione del tuo brand, anche testuale.

Quindi attenzione: non smettere di fare link building, ma comincia a pensare anche in ottica brand-first.

4️⃣ Social sharing e distribuzione: l’autorità passa anche da lì

Oggi un contenuto non basta pubblicarlo, devi farlo circolare.

I motori di ricerca — e le IA — intercettano anche quanto e dove viene condiviso un contenuto.
Una pagina che gira bene su LinkedIn, X (ex Twitter) o Reddit, ha maggiori probabilità di essere inserita nelle AI Overview.

Inoltre, le AI leggono i social. E se vedono che il tuo nome o brand viene citato con costanza, lo considerano autorevole anche se non hai backlink.

🤖 Il futuro della SEO è AI-first

Il futuro della SEO non è fatto di titoli ottimizzati, slug perfetti e keyword density.
Il futuro è fatto di robot, agenti, chatbot, modelli generativi che leggono e sintetizzano tutto il Web — e che decidono chi menzionare e chi no.

Nel 2025 non stiamo più solo parlando a Google, ma a un ecosistema di intelligenze artificiali che scandagliano articoli, profili social, menzioni, citazioni.
Il nuovo obiettivo non è “essere in prima pagina”, ma essere citato come fonte credibile da un assistente virtuale.

🎯 Il mio consiglio da professionista: segui ancora le regole di Google (ma guardati intorno)

Vuoi un consiglio semplice e sincero?

➡️ Continua a rispettare le linee guida di Google.
➡️ Crea contenuti validi, su un sito ben fatto, citati da fonti autorevoli.
➡️ Distribuiscili dove conta: social, community, newsletter, blog verticali.
➡️ Sfrutta l’intelligenza artificiale per essere più veloce, più preciso, più presente.

Per il resto, non ti preoccupare: la SEO non è morta. È solo diventata adulta.

Contattami per qualsiasi domanda.

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